Luoghi, Storia e Curiosità

18 articoli nella categoria Luoghi, Storia e Curiosità

Ràreca Aps 09/07/2021 0

Talete - prima parte

"Credo opportuno spaziare più in alto anche perché volando a bassa quota si rischia inevitabilmente di entrare negli incubi di qualcuno". E mi sovviene la storia di Talete. Filosofo greco del 600 a. C. che oggi è unanimemente riconosciuto come il primo genio fisico/matematico dell'umanità al quale sono poi susseguiti nel tempo altri geni come Al-Khwarizmi (ideatore dell'algebra), Galileo, Gauss, Newton, Einstein.. Ma sapete come veniva considerato Talete dai suoi contemporanei? ...il più fesso di tutti, lo scemo del villaggio. Egli infatti si era prefissato di voler misurare la distanza che intercorreva tra la terra e il sole. Pensate se nel 600 avanti Cristo l'umanità che era da poco uscita dalle caverne poteva capire a che potesse mai servire ciò. A ben vedere all'atto pratico a noi miseri sembra non servire nemmeno oggi figuriamoci ventisei secoli fa. Ebbene consapevole già allora che la terra ruotasse intorno a quell'astro e potendosi servire solo di bastoni piantati nel suo orto  misurava gli angoli formati dalle ombre raffrontandoli con angoli di stelle fisse e calcolava le distanze siderali. E che faceva: correva da un palo all'altro guardando in alto il più presto possibile in quanto pochi secondi spostavano gli angoli e quindi i calcoli. Risultato che in una di queste corse enigmatiche cadde in un pozzo dell'orto riportando numerose ferite. A soccorrerlo fu una servetta della Tracia che da buona pettegola diffuse la notizia facendo sì che dall'essere considerato solo uno stupido venisse pubblicamente deriso. Mi fermo per non annoiare e nel prossimo post vi racconterò per quale fortunata coincidenza riuscì a riprendere considerazione...
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Rosario Vitolo 07/07/2021 0

Abbazia di Tubenna: L'arco a sesto acuto

L'arco a sesto acuto è un elemento centrale dell'architettura gotica. Il suo utilizzo aveva motivazioni sia formali che costruttive. Di fronte all'allora dominante tecnica dell'arco a tutto sesto, l'arco a sesto acuto significava un avvicinamento a quelle forme di arco, che corrispondeva alla distribuzione delle forze nella parabola. I primi archi a sesto acuto si trovano già nell'architettura islamica, in particolare ai tempi degli Abbasidi, nell'architettura bizantina, nel romanico siculo normanno sin dal 1072. Nell'architettura gotica sacra gli archi a sesto acuto vennero utilizzati già dalla prima metà del XII secolo.Dalla Francia la forma dell'arco a sesto acuto si diffuse verso il 1200 alla Germania. L'arco a sesto acuto presenta differenti vantaggi rispetto all'arco a tutto sesto, in particolare la risultante delle spinte dovute al peso proprio e ai carichi gravanti su di esso cade molto più vicino alla base del piedritto; con ciò si può fare a meno dei grossi spessori murari che fungevano da contrafforte e sostituire i massicci pilastri di sostegno con slanciate colonne. Un altro notevole vantaggio è la possibilità di realizzare volte a crociera ogivali capaci di coprire anche piante rettangolari, inoltre rispetto all'arco a tutto sesto, a parità di lunghezza della corda, si ha un'apertura più alta e slanciata. Quest'insieme di nuove tecniche costruttive modificò la fisionomia degli edifici, che divennero proiettati verso l'alto, come le famose cattedrali del XIII secolo. Conclusione: l'Abbazia di Tubenna risale verosimilmente ad un periodo che va dall'anno 1000 al 1200.
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Rosario Vitolo 31/05/2021 0

Anni '50: Altare ligneo della Chiesa del Convento...

Foto degli anni '50 dell'altare ligneo della Chiesa del Convento noto ai Castiglionesi come il "casino". Convento Francescano che si ritiene risalga almeno al XIV secolo. Nel manufatto di alta ebanisteria alto circa 10 metri si riconoscono un San Francesco e un Sant'Antonio con bambino e due prelati, inoltre al centro, una Madonna in trono con bambino e angeli. La chiesa dedicata a San Francesco è ancora oggi nel complesso edilizio, chiaramente un convento di frati cappuccini, che pur se modificato negli spazi conserva ancora parte di un porticato quadrangolare con pozzo centrale deputato con un sistema a caduta a portare l'acqua nelle celle intorno. Vi si trova anche una tipica scala a chiocciola e si riconoscono alcune cellette dei monaci. 
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Ràreca Aps 05/05/2021 0

Archivio di Stato di epoca napoleonica

Archivio di Stato di epoca napoleonica...ecco cosa succedeva a Castiglione il 2 gennaio 1810 Provincia di Principato Citra. Università di Castiglione. Distretto di Salerno. Atto della dichiarazione fatta dal padre per la nascita di una bambina legittima. Oggi che sono li due del mese di gennaio milleottocentodieci ad ore quindici avanti a noi incaricato dei registri degli atti dello Stato Civile è comparso Michele Genovese del fu Stefano di professione sartore di anni quarantasei domiciliato in detta Università ed ha presentato una bambina di sesso femminile nata in costanza del suo legittimo matrimonio con Rosa Polverino della città di Cava ed ha dichiarato volergli imporre i seguenti nomi: Lucia Maria Caterina. La presente dichiarazione e presentazione si è fatta in presenza nostra e dei seguenti testimoni….
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Ràreca Aps 06/04/2021 0

Curiosità: Il Monte Monna

Il Monte Monna, rilievo dei monti Picentini che sovrasta il comune di Castiglione del Genovesi, è alto 1195 metri sul livello del mare e presenta un clima freddo, assai piovoso nel semestre freddo con nevicate abbastanza frequenti dai 900-1000 mt. Detto comunemente "la Monna", il suo nome deriva dal fatto che la sommità si presenta priva (monda) di vegetazione: in dialetto locale si fa riferimento alla sbucciatura della frutta, che si dice appunto "monnata". Altra interpretazione del nome “Monna”. Accettiamo e riportiamo di buon grado un’altra interpretazione ovvero quella in base alla quale Monna derivi dalla forma medioevale abbreviata di madonna, nel senso di «signora». Forma che alla fine del medioevo si usava premettere come titolo al nome proprio. Famosa la Monna Lisa del Giocondo, nome della donna che, secondo la tradizione, è ritratta nel celebre dipinto di Leonardo noto col titolo La Gioconda. L’espressione si premetteva anche a nomi comuni o ad altri appellativi, formando locuzioni allusive al carattere o all’attività della donna cui erano rivolte: monna vocaboliera (Alfieri, riferito a una donna toscana che gli insegnava a ben parlare). A supporto di tale tesi è la forma del monte vista dal versante orientale che ricorda il profilo di una signora adagiata nonché la presenza di alcuni terreni posti alle sue pendici i cui nomi richiamano caratteri tipicamente femminili: madrefiglia, mammella, capitiello ecc. A noi l’ipotesi non dispiace affatto, anzi, che una signora così nobile abbia in custodia nel suo grembo il nostro amato paese è un’immagine poetica e materna che affascina ed intenerisce. Né ci incuneiamo in meandri linguistico/etimologici che sono campo di azione di specialisti del settore. Ci limitiamo a riportare le diverse interpretazioni nella convinzione che la conoscenza dell’origine dei nomi e delle locuzioni siano elemento ulteriore di amore verso il proprio paese.  
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