Abbazia di Tubenna: L'arco a sesto acuto

Rosario Vitolo 07/07/2021 0

L'arco a sesto acuto è un elemento centrale dell'architettura gotica. Il suo utilizzo aveva motivazioni sia formali che costruttive. Di fronte all'allora dominante tecnica dell'arco a tutto sesto, l'arco a sesto acuto significava un avvicinamento a quelle forme di arco, che corrispondeva alla distribuzione delle forze nella parabola.

I primi archi a sesto acuto si trovano già nell'architettura islamica, in particolare ai tempi degli Abbasidi, nell'architettura bizantina, nel romanico siculo normanno sin dal 1072. Nell'architettura gotica sacra gli archi a sesto acuto vennero utilizzati già dalla prima metà del XII secolo.Dalla Francia la forma dell'arco a sesto acuto si diffuse verso il 1200 alla Germania.

L'arco a sesto acuto presenta differenti vantaggi rispetto all'arco a tutto sesto, in particolare la risultante delle spinte dovute al peso proprio e ai carichi gravanti su di esso cade molto più vicino alla base del piedritto; con ciò si può fare a meno dei grossi spessori murari che fungevano da contrafforte e sostituire i massicci pilastri di sostegno con slanciate colonne. Un altro notevole vantaggio è la possibilità di realizzare volte a crociera ogivali capaci di coprire anche piante rettangolari, inoltre rispetto all'arco a tutto sesto, a parità di lunghezza della corda, si ha un'apertura più alta e slanciata.

Quest'insieme di nuove tecniche costruttive modificò la fisionomia degli edifici, che divennero proiettati verso l'alto, come le famose cattedrali del XIII secolo.

Conclusione: l'Abbazia di Tubenna risale verosimilmente ad un periodo che va dall'anno 1000 al 1200.

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Ràreca APS 22/03/2020

L’Antica e misteriosa Abbazia Benedettina del monte Tubenna

Il 21 Marzo era programmata la Giornata del Paesaggio, proprio qui e nel borgo di Castiglione del Genovesi con un itinerario nuovo, diverso, insolito.....ma non mancherà occasione. Presto torneremo a fare #solocosebelle. Forza! Non molliamo #andratuttobene 

L’Antica e misteriosa Abbazia Benedettina di Maria SS. Del monte Tubenna - Castiglione dei Genovesi (SA)

Questa volta desideriamo mostrarvi l’antichissima Abbazia Benedettina di Maria SS. del monte Tubenna che sorge sull’omonimo monte dei picentini e precisamente nel territorio del comune di Castiglione dei Genovesi (SA). Il luogo ove sorge è davvero splendido, la montagna ha un’altezza di circa 834 mt slm e le sue rocce grigie e monolitiche la rendono davvero suggestiva soprattutto alle prime luci dell’alba e al tramonto.

Il panorama è magnifico e spazia su tutto il golfo di Salerno. Sul lato sud est si può ammirare il castello Merola nel territorio di San Mango Piemonte, che faceva parte, assieme a quello di Terravecchia, Montecorvino, Olevano ed Acerno, di un sistema di fortificazioni di quello che un tempo fu il crocevia dell'Impero romano.
La fondazione dell’abbazia è avvolta nel mistero, la tradizione vuole che sia stato San Guglielmo da Vercelli nel XII sec. a volerne l’edificazione, molto probabilmente sul sito e sulle rovine di un tempio pagano, fatto testimoniato anche dalle colonne marmoree che si trovano all’interno della chiesa.

Purtroppo le notizie storiche al riguardo sono molto poche. Qui vogliamo riprodurre una parte della migliore descrizione che ne è stata fatta in un articolo di Don Michele Cioffi, edita nella pubblicazione accademica “Rassegna storica Salernitana”, Anno XXII, dicembre gennaio 1961. “E’ con doloroso, impotente stupore che chi ha il culto delle patrie memorie, dei tesori artistici, storici, culturali delle natie contrade, deve oggi constatare la completa rovina di una delle più caratteristiche costruzioni religiose dell’Agro Picentino: la vetustissima Abbazia di Tobenna, il cui Tempio, dedicato alla Vergine Maria, sorse, in epoca remotissima, sulle rocciose balze del monte Tobenna, tra le terre di Castiglione e di San Mango e fu faro di religiosità, di studio, di civiltà.
Non spetta a noi decantare la olimpica bellezza del sito in cui si armonizzano, in una impareggiabile fusione di luci e di tinte, il limpido azzurro del cielo e del mare del nostro «lunato golfo», il verde tenero, distensivo, dei castagneti e dei boschi, il grigio biancore delle balze scarnite e dei poggi rocciosi.

Qui trovò la sua Arcadia Iacopo Sannazaro che cantò il monte, la valle, i boschi, con accenti di profonda tenerezza: Est Picentinos inter pulcherrima montes Vallis . . . Quam super hinc coelo surgens Cerretia r u p e s Pendet: et huic nomen cerrea silva dedit Parte alia sacra respondent saxa Thebennae Quique rigens Merulae nomine gaudet apex; Et circum nigra late nemus occupat umbra Plurima qua riguis effluii unda jugis. E tanto amò questi siti da resistere agli inviti affettuosi del fraterno amico Pontano che in uno dei suoi Endecasillabi (I , XI) lo esortava ad abbandonare il suo romitaggio picentino: Quare o Moenalium nemus relinque Atque istas AmaryUidas, Tebennae cultrices g e lidae ............

A dare l ’addio una volta per tutte alle nebbie del monte Tobenna: Nìmboso et valeat Tebenna monte: Nè spetta a noi giudicare i pregi architettonici e artistici del tempio che, avrebbe ben potuto paragonarsi coi più noti Conventi della Costiera amalfitana per i molti elementi arabo normanni che si possono scorgere ancora fra le ultime rovine…..”.

Anche se veramente poche e frammentarie sono le informazioni in nostro possesso, noi consigliamo di raggiungere questo luogo e di ammirarne il fascino, il suo mistero e la grandiosità del panorama che vi si gode, supera ogni immaginazione.

 

Crediti: 
Descrizione: “L’Abbazia benedettina di Santa Maria a Tobenna in Comune di Castiglione del Genovesi” di Don Michele Cioffi, in “Rassegna storica Salernitana”, Anno XXII, dicembre gennaio 1961;

Foto: Esplorando la Campania

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Ràreca Aps 05/05/2021

Archivio di Stato di epoca napoleonica

Archivio di Stato di epoca napoleonica...ecco cosa succedeva a Castiglione il 2 gennaio 1810

Provincia di Principato Citra. Università di Castiglione. Distretto di Salerno.

Atto della dichiarazione fatta dal padre per la nascita di una bambina legittima.

Oggi che sono li due del mese di gennaio milleottocentodieci ad ore quindici avanti a noi incaricato dei registri degli atti dello Stato Civile è comparso Michele Genovese del fu Stefano di professione sartore di anni quarantasei domiciliato in detta Università ed ha presentato una bambina di sesso femminile nata in costanza del suo legittimo matrimonio con Rosa Polverino della città di Cava ed ha dichiarato volergli imporre i seguenti nomi: Lucia Maria Caterina.

La presente dichiarazione e presentazione si è fatta in presenza nostra e dei seguenti testimoni….

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Ràreca Aps 09/07/2021

Talete - prima parte

"Credo opportuno spaziare più in alto anche perché volando a bassa quota si rischia inevitabilmente di entrare negli incubi di qualcuno".

E mi sovviene la storia di Talete. Filosofo greco del 600 a. C. che oggi è unanimemente riconosciuto come il primo genio fisico/matematico dell'umanità al quale sono poi susseguiti nel tempo altri geni come Al-Khwarizmi (ideatore dell'algebra), Galileo, Gauss, Newton, Einstein..

Ma sapete come veniva considerato Talete dai suoi contemporanei? ...il più fesso di tutti, lo scemo del villaggio. Egli infatti si era prefissato di voler misurare la distanza che intercorreva tra la terra e il sole. Pensate se nel 600 avanti Cristo l'umanità che era da poco uscita dalle caverne poteva capire a che potesse mai servire ciò.
A ben vedere all'atto pratico a noi miseri sembra non servire nemmeno oggi figuriamoci ventisei secoli fa. Ebbene consapevole già allora che la terra ruotasse intorno a quell'astro e potendosi servire solo di bastoni piantati nel suo orto  misurava gli angoli formati dalle ombre raffrontandoli con angoli di stelle fisse e calcolava le distanze siderali. E che faceva: correva da un palo all'altro guardando in alto il più presto possibile in quanto pochi secondi spostavano gli angoli e quindi i calcoli.
Risultato che in una di queste corse enigmatiche cadde in un pozzo dell'orto riportando numerose ferite. A soccorrerlo fu una servetta della Tracia che da buona pettegola diffuse la notizia facendo sì che dall'essere considerato solo uno stupido venisse pubblicamente deriso.

Mi fermo per non annoiare e nel prossimo post vi racconterò per quale fortunata coincidenza riuscì a riprendere considerazione...

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